17 marzo 2012

Se il gatto si gratta o perde il pelo (alopecia)

Per “alopecia” si intende l’assenza di pelo da zone di cute dove questo dovrebbe essere presente. Può essere la conseguenza di una scarsa produzione di pelo o più comunemente di una sua eccessiva perdita.
L’alopecia del tronco è tipicamente bilaterale e simmetrica. Si osserva comunemente nella parte ventrale dell’addome; successivamente può coinvolgere la superficie posteriore degli arti pelvici, soprattutto al di sopra del tarso. Altre zone che possono essere interessate sono l’area situata appena cranialmente alla base della coda e di fianchi. In alcuni gatti, risultano colpiti tutti questi settori e le lesioni possono confluire, determinando la comparsa di un’alopecia diffusa a tutta la metà caudale del tronco. Uno degli aspetti più importanti è stabilire se sia presente o meno il prurito, per rendersi conto se l’alopecia è autoindotta. È necessario osservare se il gatto tende a leccarsi, grattarsi, mordicchiarsi o toelettarsi in modo eccessivo. Tenendo conto che molti gatti assumono questi comportamenti solo quando non sono osservati, non è possibile stabilire con certezza la presenza del prurito. Tuttavia si tratta di un indizio utile ai veterinari per la diagnosi.


Alopecia autoindotta: possibili cause
  • Atopia
  • Dermatite da allergia alle pulci
  • Alopecia psicogena
  • Allergia alimentare
  • Dermatofitosi
  • Infestazione da Cheyletiella
  • Demodicosi
  • Accumulo di materiale nei sacchi anali
  • Infestazione da Sarcoptes
  • Localizzazione al tronco di acari auricolari

Alopecia non autoindotta: possibili cause
  • Stress: interventi chirurgici, malattie sistemiche, febbre, stress ambientali
  • Perdita anagena
  • Perdita telogena
  • Iperadrenocorticismo
  • Ipertiroidismo
  • Alopecia endocrina

Trattamento
La caduta del pelo a livello del tronco non è una condizione potenzialmente letale. Se non è presente il prurito, il problema è più estetico che clinico.
E’ importante che il veterinario identifichi la malattia primaria, per quanto possibile, ed eventualmente trattarla di conseguenza.
In alcuni gatti si riscontra l’alopecia di origine psicogena; non esiste alcun test che permetta di identificarla. Il veterinario formula la diagnosi per esclusione. L’alopecia psicogena può associarsi anche all’alopecia pruriginosa del tronco e complicarla.
Cosa fare

Se il problema non si risolve entro qualche settimana o il gatto manifesta contemporaneamente dei sintomi preoccupanti (dimagrimento, anoressia, letargia, ecc.), consultare il veterinario.

Cosa fa di solito il veterinario
  • Anamnesi: la distinzione fra alopecia autoindotta (comprese le forme dovute al prurito)e non autoindotta è di importanza fondamentale per il resto dell’indagine diagnostica.
  • Tricogramma: si tratta dell’esame microscopico delle estremità distali dei peli presenti all’interno dell’area alopecica. Il riscontro di punte spezzate indica che la caduta del pelo è autoindotta.
  • Risposta alla somministrazione di steroidi: si può presumere che i gatti che rispondono alla terapia con steroidi siano affetti da forme di natura pruriginosa. In questo caso il veterinario prenderà in considerazione le seguenti malattie: atopia, dermatite da allergia alle pulci, infestazione da Cheyletiella, demodicosi, infestazione da Sarcoptes e localizzazione al tronco di acari dell’orecchio. I gatti con allergia alimentare possono manifestare una risposta di breve durata (pochi giorni) dall’iniezione di steroidi ad azione deposito.
  • Test intradermico per la valutazione della reazione all’antigene delle pulci o rigoroso controllo dell’infestazione: questi test possono essere utilizzati per documentare una dermatite allergica da pulci.
  • Test intradermico con antigeni vari: utilizzato per la diagnosi dell’atopia.
  • Colture micotiche: la dermatofitosi può essere causa di lesioni cutanee e perdita di pelo, con aspetti clinici molto differenti.
  • Prove diagnostiche con diete speciali ipoallergiche: il gatto deve essere alimentato per almeno quattro settimane e preferibilmente per otto settimane con un prodotto che non ha mai assunto in precedenza. Dal momento che la componente della dieta che ha le maggiori probabilità di risultare antigenicamente attiva e quella proteica, e di importanza fondamentale utilizzare una fonte originale di proteine.
  • Preparati allestiti con nastro adesivo: da esaminare il microscopio per l’identificazione di Cheyletiella.
  • Se la prova con nastro adesivo risulta negativa, il veterinario può prendere in considerazione la somministrazione di un antielmintico, soprattutto se il gatto proviene da un ambiente affollato quale ad esempio un gattile o o vive all’aperto.
  • Raschiato cutaneo: per rilevare Demodex, Sarcoptex ed acari auricolari.
  • Svuotamento dei sacchi anali: nel gatto, le loro ascessualizzaione è rara. L’accumulo di materiale all’interno di queste strutture fa sì che l’animale si lecchi eccessivamente la zona intorno all’area perineale.
  • Determinazione dei livelli sierici totali di T4: il veterinario esclude così la presenza di un ipertiroidismo, soprattutto nei gatti con più di 10 anni di età.

Prognosi
La prognosi dipende dalla causa dell'alopecia, dalla corretta formulazione della diagnosi da parte del veterinario e dall’adeguato trattamento della malattia primaria. Comunque, non si tratta di una condizione patologica potenzialmente letale.