Un pregiudizio tanto diffuso quanto pericoloso è che i gatti non soffrano il freddo e che possano tranquillamente vivere all'aperto anche se le temperature sono rigide. Mi ritrovo così a sentire di gente che tiene i propri gatti chiusi sul balcone, nella peggiore delle ipotesi senza un riparo e senza adeguate reti di protezione, con tutte le condizioni climatiche, convinti che tanto "i gatti hanno la pelliccia, non sentono freddo". Nulla da meravigliarsi se poi i gatti si ammalano o cadono dal balcone cercando di evadere da una situazione frustrante. Non c'è nulla di male nel lasciare uscire i propri gatti all'aperto d'inverno, se lo gradiscono, che sia sul balcone o in giardino purché sia fatto con buon senso. 

Tralasciando alcune razze particolari a pelo lungo o adattate a climi freddi come ad esempio il norvegese delle foreste, in generale il gatto europeo o soriano non è adattato a vivere in climi freddi.  E' vero che il gatto europeo adulto, se giovane e sano ha un eccellente resistenza alle intemperie e si può adattare a climi freddi ma ciò NON significa che siano le sue condizioni di vita ideali. Anzi, tutto al contrario, il gatto ama il caldo. Non a caso vedrete spesso gatti arrotolati nei cestini, sopra i termosifoni, sotto le coperte, sopra di voi, stretti l'uno sull'altro, sempre vicino a fonti di calore. 


Non vedrete mai un gatto sano cercare di entrare in un frigorifero (a meno che non sia per rubarvi il pesce che avete appena pulito e preparato per la vostra cena!), nemmeno se le temperature esterne sono miti! I gatti tendenzialmente cercano sempre il tepore, indipendentemente dalla temperatura esterna. Se avete dei gatti e li amate, questo dovrebbe già essere sufficiente a non relegarli all'aperto quando potete lasciarli dentro al calduccio. Non è vero che il gatto "si tempra" se lo buttate fuori da casa quando fuori sono zero gradi: nella migliore delle ipotesi lo state stressando senza senso, nella peggiore potrebbe ammalarsi e dovrete portarlo dal veterinario! 
C'è gente che giustifica le proprie azioni dicendo che "i gatti randagi sono fuori 24 ore su 24 in tutte le stagioni e vivono lo stesso" o "i gatti di una volta stavano sempre fuori" "in natura vivono all'aperto"... Certo che vivono lo stesso ma in media vivono meno, vivono peggio, possono essere soggetti a forme respiratorie e traumi, di fatto fanno una vita simile  a quella che faceva l'uomo quando non esisteva l'elettricità, il riscaldamento, le comodità che oggi ci piacciono tanto. I gatti che vivono nelle colonie all'aperto purtroppo non possono scegliere se entrare in casa, perché non hanno una casa, spesso i cuccioli cercano il calore nei motori delle automobili, molti finiscono mutilati o uccisi per questo. Per fortuna esiste chi ha buon cuore, li cura e mette loro delle casette in cui potersi riscaldare, altrimenti molti sarebbero già finiti male! Un gatto di colonia raramente vive oltre i 10 anni quando la vita di un gatto che vive in casa può anche superare i 20 anni! Se avete adottato un gatto e potete offrirgli del calore, perché non farlo?  Perché ostinarsi a rimanere aggrappati a ciò che accadeva "una volta" o "accade in natura"? 
Una cosa importante da non sottovalutare è di tener conto che un gatto di colonia vive la maggior parte del suo tempo all'aperto ed ha quindi tutto il tempo per adattare il suo mantello alla stagione. La pelliccia dei gatti infatti non è sempre uguale, subisce delle mute, per cui la composizione in percentuale delle varie componenti del mantello (pelo e sottopelo) varia a seconda delle stagioni e dello stile di vita. In parole semplici è come se avessero una "divisa estiva" ed una "invernale". Se prendete un gatto abituato a vivere in casa e lo costringete a soggiornare fuori esposto a climi rigidi, equivale a mandare un umano in t-shirt e pantaloncini estivi in giro d'inverno! Lo sbalzo termico eccessivo potrebbe anche causare dei problemi.
Dategli sì la possibilità di uscire ma fate in modo che al bisogno possano rientrare in un luogo più caldo, ad esempio attraverso una gattaiola, e che abbiano acqua e cibo sufficiente sia in quantità che qualità. L'acqua a zero gradi gela rapidamente, quindi un gatto all'aperto con il freddo potrebbe rischiare la disidratazione. Se proprio non li volete o non potete tenerli in casa, fornite loro un riparo adeguato, ad esempio una casetta ricavata da scatole di polistirolo (ottimo isolante termico), ricoperte di nylon, con paglia all'interno e l'entrata orientata al riparo dal vento.
Ricordate che la funzione termoregolatrice del pelo viene meno in caso in cui l'animale sia bagnato, la pelliccia sia in qualche modo danneggiata o rasata. 
Tutto quanto detto sopra riguarda gatti sani adulti ma se si tratta di gatti con patologie particolari, predisposizione a determinate condizioni (che possono anche essere non note!), gatti anziani o cuccioli e/o particolarmente magri, convalescenti, sotto anestesia, ecc. i climi rigidi per loro potrebbero essere molto pericolosi, nei casi peggiori anche fatali.