15 agosto 2011

Dissuasori ad ultrasuoni per animali "molesti"


Gli ultrasuoni sono suoni ad alta frequenza (superiore a 20 KHz) normalmente non percepibili dall’orecchio umano ma avvertiti da molti animali. Se usati in modo opportuno, alle frequenze giuste (ciò dipende dall’animale che si vuole allontanare) e ad intensità sufficientemente alta causano notevole disturbo al delicato sistema uditivo e nervoso di alcuni animali, tra cui quelli considerati nocivi. Dato che molte creature selvatiche dipendono dal loro udito per la loro stessa sopravvivenza la ricerca ha dimostrato che interferire nella loro soglia di frequenza crea in loro un tale disturbo da essere costretti ad allontanarsi. I dissuasori ad ultrasuoni sono stati sviluppati specificamente per risolvere i problemi dell’incontro degli esseri umani, nella civiltà moderna, con insetti, roditori ed altri animali selvatici in modo civile e poco cruento nel rispetto degli animali stessi. I repellenti ultrasonici che utilizzano frequenze relativamente alte (32-80 KHz) sono particolarmente fastidiosi per topi, ratti, criceti, gerbilli, scoiattoli, furetti, alcuni insetti (in particolare falene) ma non sono pericolosi per gli esseri umani e per gli animali domestici e da cortile. Tuttavia esistono anche modelli con frequenze adatte ad allontanare gatti, cani, volpi, uccelli, la cui soglia di disturbo varia dai 18 ai 25 KHz. Gli uccelli sono poco sensibili agli ultrasuoni mentre vengono infastiditi da suoni più bassi in frequenza (dissuasori sonici) e da stimoli visivi, che risultano più efficaci nel loro allontanamento.
Si trovano in commercio diverse tipologie di dissuasori ultrasonici, a seconda della specie animale da allontanare e dall’ambiente in cui gli animali si trovano (chiuso o aperto, grande o piccolo, ecc.) : variano così le gamme di frequenza ultrasonica, le intensità, l’eventuale possibilità di modulazione, ecc.

La scelta dell’apparecchio adatto ed il suo corretto posizionamento sono fondamentali per garantirne l’efficacia. Spesso i rivenditori sono disinformati in materia e propongono apparecchi anche validi ma senza fornire le dovute spiegazioni con il risultato che questi poi non funzionano e vengono tacciati come inefficaci.

Vediamo di dare alcuni consigli per facilitare la scelta della soluzione migliore, che è sempre legata alla specie animale che si desidera allontanare e all’ambiente in cui si trova.

Iniziamo dalle caratteristiche di base degli ultrasuoni, qualche piccola conoscenza di base per sfruttare al meglio i dissuasori ed evitare inutili errori:

Gli ultrasuoni non oltrepassano facilmente le pareti: mentre la musica dal vostro stereo può riempire la vostra intera casa e, se abbastanza forte, può essere ascoltata attraverso le porte chiuse dai vostri vicini, il comportamento degli ultrasuoni per certi aspetti assomiglia più a quello della luce che a quello di un suono. Gli ultrasuoni non riescono infatti ad oltrepassare le superfici solide (pareti, pavimenti, soffitti) o girare intorno agli angoli. È per questo che potrebbe essere necessario installare più apparecchi entro una stessa area. Per visualizzare come gli ultrasuoni viaggiano, immaginiamo che il nostro speaker ultrasonico sia un faro: il suono si irradia verso l’esterno a forma di cono, gettando “ombre” dietro gli oggetti solidi e molto poca “luce” in altre stanze. Tanto più alta è la frequenza dell’ultrasuono e tanto più stretto, direzionale, è il cono proiettato, tanto più il suono si attenua con la distanza (raggiunge perciò distanze più brevi). Gli ultrasuoni si riflettono sulle superfici dure per riempire una stanza e sono assorbiti dalle superfici morbide come tappeti e tendaggi che non vanno perciò messi davanti. I dissuasori ultrasonici devono emettere ad un volume sufficiente ad infastidire gli animali da allontanare e dev’esserci la possibilità di variare la frequenza per evitare che gli animali vi si adattino ed eventualmente per sperimentare la frequenza più efficace in una data situazione. La superficie di copertura che può avere un dissuasore varia notevolmente a seconda di ogni singola stanza o spazio. La regola per quanto riguarda la copertura è semplice: un dispositivo a ultrasuoni può coprire solo la stanza in cui è installato, in una stanza da mt. 4×4 copre 16 mq, in un garage copre la sua superficie.
Se la stanza è grande 300 mq, un buon repellente (non tutti) può fornire una copertura adeguata se non ci sono molti ostacoli come mobili o prodotti immagazzinati nello spazio.
Con gli ostacoli, sarà necessario installare più di una unità per la massima efficacia: in caso di dubbio è sicuramente meglio posizionare 2 unità ai lati opposti della stanza.

Dissuasori ad ultrasuoni per topi e ratti

I roditori come ad esempio topi e ratti, sono particolarmente sensibili alle frequenze relativamente alte, che usano normalmente per comunicare, dai 32 agli 85 KHz. Un dissuasore per roditori dovrebbe lavorare in tale range di frequenze. Non appena i roditori vengono colpiti dagli ultrasuoni entrano in uno stato di forte stress che può scomparire solo allontanandosi dalla causa, ovvero uscendo dall’ ambiente protetto. In caso contrario gli ultrasuoni colpiscono il sistema neurovegetativo dell’animale, con effetti di stordimento, nausea, perdita di appetito, diminuzione della prolificità, in casi estremi shock. Ovviamente non bisogna posizionare tali apparecchi in una stanza dove siano presenti roditori domestici come criceti, cavie, gerbilli, ecc. Anche i furetti ed altri piccoli mammiferi domestici possono venir fortemente disturbati da tali frequenze, mentre cani, gatti, uccelli ed animali da cortile non dovrebbero risentirne.

Dissuasori per insetti

Alcune specie di insetti in grado di produrre o di percepire suoni nelle frequenze ultrasoniche sono influenzate da un suono ad alta frequenza.
Tuttavia ci sono state poche ricerche scientifiche per stabilire se gli ultrasuoni possano produrre risultati efficaci per il controllo di tutti insetti. Alcuni insetti rispondono agli ultrasuoni, mentre altri non sembrano disturbati. Alcune ricerche molto particolari sulle falene e libellule hanno evidenziato che fuggono dagli ultrasuoni in aria dimostrando che tali specie reagiscono alla loro presenza.
Purtroppo non esiste una ricetta magica per proteggere gli esseri umani da tutti le migliaia di specie di insetti che infestano le nostre vite.
Ragni, zanzare, formiche, scarafaggi, pulci, zecche api e mosche sono probabilmente in grado di percepire la pressione sonora creata da dispositivi ad ultrasuoni, e di reagire in qualche modo, anche se con un solo rallentamento dell’attività o stordimento ma questo non significa che se ne andranno rapidamente perché un potente effetto repellente, a differenza dei roditori, non è facilmente prevedibile.

I dissuasori ultrasonici a frequenze molto elevate (60-100 KHz) e modulati in frequenza, sembrano efficaci nell’allontanare gli insetti volanti, in particolare le falene (farfalle notturne) visto che simulano gli ultrasuoni dei pipistrelli, i loro maggiori predatori. Queste frequenze potrebbero disturbare i piccoli roditori domestici ed i furetti, per questo non vanno posti nelle stanze dove sono presenti questi animali.

Dissuasori per gatti, cani, volpi, ecc.

Felini, canidi ed altri mammiferi di taglia media o grande possono essere infastiditi da ultrasuoni a frequenze relativamente basse, al limite dell’udibile (18-27 KHz), mentre non dovrebbero risentire delle frequenze più alte, usate per i roditori e gli insetti. Tale range di frequenza può risultare udibile e fastidioso per certe persone (in particolare bambini e sulle frequenze intorno ai 18-21 KHz) ma generalmente ciò non succede. Rispetto alle frequenze più alte usate per roditori ed insetti, queste sono meno direzionali, si dissipano meno facilmente e permettono una più ampia copertura di superficie.

Gli ultrasuoni possono far male agli esseri umani?


No, nelle modalità e nelle intensità usate dagli apparecchi scaccia-animali gli ultrasuoni non provocano danni alla salute umana. Le frequenze da 18 a 25 KHz (quelle usate per scacciare cani, gatti e grossi mammiferi) potrebbero disturbare (ma non danneggiare) le persone più sensibili ma si tratta comunque di casi rari. Inoltre di solito gli emettitori per allontanare queste specie animali funzionano per mezzo di una fotocellula, solo nel momento in cui rilevano un movimento e non in modo continuativo. Frequenze maggiori (usate per esempio per topi e ratti) non vengono neppure avvertite da cani, gatti, altri animali di taglia medio-grande ed umani che perciò non ne risentono. Inoltre, come detto sopra in questo caso gli emettitori sono solitamente posizionati a livello del terreno o dei soffitti (tetti), cosa che unita alla forte direzionalità delle alte frequenze ne impedisce una significativa dispersione al di fuori delle aree trattate.


Manuela Cassotta per MI.F.A. Biosoluzioni http://biosoluzioni.mifaonlus.com