19 marzo 2012

Se il gatto perde l'appetito e non mangia

La perdita d’appetito o anoressia nel gatto, può essere dovuta a diverse cause, patologiche o non, quali disordini metabolici , gastroenterici e neurologici, malattie infiammatorie/infettive, reazioni a farmaci/tossine, neoplasie, febbre, dolore, stress ambientale e scarsa appetibilità della dieta. Poiché il numero delle condizioni che possono portare alla perdita dell’appetito è così elevato, gli altri segni clinici che l’accompagnano sono estremamente variabili. Alcuni gatti presentano anoressia o anoressia/letargia/perdita di peso come unica manifestazione del processo patologico in atto. A differenza di altri mammiferi i felini sono carnivori obbligati, con esigenze nutrizionali speciali. Ciò è dovuto al fatto che questi animali consumano e disperdono in modo persistente alcuni principi nutritivi e ne sintetizzano altri in quantità inadeguata (vedere tabella). Di conseguenza, l’anoressia persistente o prolungata può portare a gravi alterazioni metaboliche, che complicano la situazione già in atto. Un ulteriore motivo di preoccupazione in caso di anoressia prolungata nel gatto è il potenziale rischio di lipidosi epatica. Di conseguenza il problema richiede un rapido consulto del veterinario, prima che si instauri uno stato di malnutrizione.


Princìpi nutritivi
Manifestazioni carenziali

Arginina
Ptialismo, iperestesia, vomito, tremori muscolari, atassia; i segni clinici possono comparire entro alcune ore o giorni.

Taurina
Degenerazione retinica, miocardiopatia dilatativa, problemi riproduttivi, scarso accrescimento nei gattini; i segni clinici possono comparire entro alcune settimane o mesi. Per i gatti la Taurina è un aminoacido essenziale, non sono in grado di sintetizzarlo.

Vitamina A
Degenerazione retinica, debolezza, mantello secco trascurato, scarso accrescimento dei gattini; i segni clinici possono comparire entro alcune settimane o mesi.

Acido arachidonico
Dermatite, secchezza del pelo, anemia, problemi riproduttivi, scarso accrescimento dei gattini; i segni clinici possono comparire entro alcune settimane o mesi.


Cosa fare

Se il gatto non mangia e si comporta in modo strano (dorme spesso, si muove poco), consultare al più presto il veterinario. Se il gatto è inappetente ma sembra stare bene provate a cambiare cibi: è probabile che non gradisca un particolare tipo di cibo e/o sia necessario variare la sua alimentazione. L’alimentazione del gatto dev’essere il più possibile varia e comprendere alimenti freschi.

Cosa fa di solito il veterinario

Indagini diagnostiche principali

  • Anamnesi: il veterinario vi potrà porre alcune domande relative all’ambiente in cui vive il gatto (in casa o fuori), ad eventuali recenti variazioni (spostamenti, introduzione di nuovi animali o membri della famiglia), viaggi, somministrazione di farmaci, esposizioni a tossine, comparsa di segni riferibili ad altri processi patologici (ad es. se il gatto beve tanto, urina molto, ha vomito o diarrea) e modificazioni della dieta.



  • Esame clinico: il veterinario visiterà accuratamente il gatto per escludere la presenza di ferite o ascessi, masse patologiche interne o esterne, linfadenopatia (linfonodi ingrossati), anomalie all’auscultazione polmonare, irregolarità dei reni alla palpazione, dolore, ecc. Farà anche un esame della cavità orale per rilevare eventuali corpi estranei, malattie gengivali o dentali, ulcere, ecc. A volte il veterinario può rilevare i segni di una malattia infettiva/infiammatoria attraverso una visita oculistica (osservazione della camera anteriore e della retina dell’occhio).



  • Esami di laboratorio: analisi del sangue e delle urine per escludere l’insufficienza renale (molto frequente nei felini), malattie metaboliche, ecc.



  • Radiografia o ecografia addominale: per rilevare anomalie di dimensione ed architettura dei diversi organi, ostruzioni gastroenteriche o neoplasie.


Note: la presenza di tartaro e le malattie dentali sono a volte causa di anoressia. Generalmente se vi sono problemi dentali il gatto cerca di mangiare ma mastica male, sputa il cibo e/o si lamenta mentre mangia o prova a mangiare. Anche in presenza di tartaro il veterinario provvederà ad escludere altre cause più gravi prima di valutare una pulizia dei denti (l’anestesia potrebbe essere controindicata!). In nessun caso il veterinario dovrebbe sottoporre ad anestesia un gatto di cui non conosca lo stato di salute. Nel gatto è frequente la perdita di appetito associata alla temporanea perdita del senso dell’olfatto, legata ad infezioni delle alte vie respiratorie (ad es. rinotracheite).

Trattamento
  • Deve venir trattata la causa primaria, per ripristinare l’appetito.
  • Fluidoterapia di sostegno: in caso di disidratazione, flebo di soluzione fisiologica sottocutanee o endovenose (casi più gravi)
  • Supporto nutrizionale: è importantissimo incoraggiare il gatto a mangiare, offrendogli cibi appetibili (provare con diversi cibi particolarmente graditi: umidi di alta qualità, pollo cotto o crudo freschi, pesce fresco, ecc.). Se il gatto non mangia, fornirgli del brodo tiepido con una siringa senza ago inserita al lato della bocca, a piccole gocce. Se proprio non sopporta il cibo, fornire acqua allo stesso modo (anche poco è sempre meglio che niente).