Se il gatto beve molto e fa molta pipì (polidipsia e poliuria)
Il gatto è un animale di origine "desertica" e per natura beve poco, rispetto ad altri mammiferi, avendo la capacità di assorbire grandi quantità d'acqua dal cibo umido.
Quando il gatto assume una quantità eccessiva d’ acqua (polidipsia, quantità superiore a 100ml/Kg/die), ciò può essere dovuto ad una condizione patologica, all’alterazione dei normali meccanismi omeostatici che regolano la sete e la formazione dell’urina. Se il gatto beve molto dopo aver mangiato crocchette, non si tratta generalmente di una malattia ma di un meccanismo fisiologico ed utile, infatti i cibi secchi industriali richiamano molta acqua, che deve essere necessariamente assunta dal gatto per evitare problemi di salute (soprattutto renali). Nella maggior parte dei casi però, specie se l’abbondante assunzione di acqua è accompagnata da una maggiore eliminazione di urina (poliuria, quantità superiore a 50ml/Kg/die), siamo di fronte ad alterazioni che possono essere conseguenza di stati patologici anche gravi. La poliuria (emisione abbondante di urina) non va confusa con un’emissione frequente, che invece è di solito correlata a stati infiammatori delle basse vie urinarie (cistite, presenza di calcoli nell’uretra, ecc.). La polidipsia/poliuria costituisce un problema frequente e può essere collegata ad una gran varietà di processi patologici. I più frequenti stati patologici che possono determinare polidipsia/poliuria sono:
- Insufficienza renale cronica
- Diabete mellito
- Ipertiroidismo
- Piometra
I segni clinici che accompagnano l’aumento della sete e della minzione variano in relazione alla causa primaria della malattia. Di solito la malattia renale cronica è il caso più frequente ed in questo caso (anche se non sempre) il gatto può manifestare anche altri segni: dimagrimento, mancanza di appetito, movimenti lenti, letargia, comportamento bizzarro nei confronti dell’acqua (zampe nella ciotola, testa sotto il rubinetto, scavare nell’acqua, ecc.). Mentre gli altri segni non sono tipici della malattia renale e possono essere presenti anche in altre condizioni patologiche, il comportamento bizzarro nei confronti dell’acqua è di solito il segno più precoce di patologia renale, anche quando non sia conclamata (indice di squilibrio?).
Altre cause meno comuni possono essere: epatopatie, diabete insipido, pielonefrite cronica, ipokaliemia, insufficienza renale acuta, ipercalcemia (di solito da leucemia), acromegalia da diabete insulino-resistente, iperadrenocorticismo (di solito presente in caso di diabete mellito insulino-resistente e gravi problemi dermatologici).
La diagnosi differenziale spetta naturalmente al veterinario.
Altre cause meno comuni possono essere: epatopatie, diabete insipido, pielonefrite cronica, ipokaliemia, insufficienza renale acuta, ipercalcemia (di solito da leucemia), acromegalia da diabete insulino-resistente, iperadrenocorticismo (di solito presente in caso di diabete mellito insulino-resistente e gravi problemi dermatologici).
La diagnosi differenziale spetta naturalmente al veterinario.
Cosa fa di solito il veterinario?
Il veterinario effettua le indagini necessarie a verificare la presenza di patologie evidenziabili da alterazioni del sangue o delle urine: emogramma, profilo biochimico ed analisi delle urine. In particolare osserva i valori di creatinina, azotemia, bun, concentrazione delle urine (funzionalità renale), eccessiva presenza di glucosio nel sangue e/o nelle urine, chetonuria (diabete mellito). Per evidenziare eventuali epatopatie analizza i valori di AST, ALT , GGT e bilirubina. Per indagare sul funzionamento della tiroide può eseguire: T4 totale (umentato), potassio (diminuito), calcio (aumentato) ed esame urine. Possono essere eseguiti, se necessari, esami ecografici o radiografici. Il tutto è ovviamente accompagnato da un’attenta osservazione dello stato del gatto e da una approfondita visita. E’ importante che voi descriviate il più accuratamente possibile al veterinario eventuali segni o comportamenti insoliti manifestati dal gatto, per facilitare la diagnosi.
Trattamento
Trattamento
Interveti terapeutici primari: acqua, per prevenire la disidratazione gli animali devono avere sempre a disposizione acqua fresca (cambiata il più spesso possibile), posta il ciotole pulite ed accuratamente risciaaquate con acqua corrente (no ai residui di detergenti). A volte il cloro dell’acqua può dare un odore sgradevole ed il gatto potrebbe preferire l’acqua piovana/stagnante: lasciatelo bere. La terapia della causa primaria (qualora sia possibile) è comunque essenziale per ottenere la risoluzione del problema.
Interventi terapeutici secondari: fluidoterapia (flebo sottocute o nei casi più gravi, endovena), è indicata nei gatti che presentano disidratazione.